R41: storia di un'eccellenza italiana
Reber è un'azienda italiana fondata a Spresiano (TV) nel 1960 da Renato Bernardi, un brillante imprenditore di orgini veronesi, che ha contribuito, con l'invenzione di un propria tecnologia, al perfezionamento del sistema trasferibile “a secco”. Reber rappresenta una delle tre maggiori aziende internazionali di trasferibili e la prima azienda totalmente italiana riconosciuta a livello mondiale nel settore. Il marchio R41, progetto grafico di Reber, è da sempre presente sui tavoli di milioni di progettisti e creativi, che ne apprezzano il formato 9x25, l'economicità, l'offerta di disegni ed alfabeti esclusivi dal pregio grafico senza tempo. Nella selezione dell’offerta contenuta nei suoi cataloghi trasferibili, Reber R41 si caratterizza per aver sempre privilegiato la qualità del disegno (a dispetto della quantità scaturita dal mercato del momento) ed in particolare il prodotto d'ingegno italiano. Particolare rilievo a questo proposito ha avuto nella storia di Reber la collaborazione con la Società Nebiolo di Torino, dal 1880 leader nella ideazione e produzione di caratteri tipografici per la stampa in Italia e caratterizzata da un proprio Studio Artistico diretto dal 1952 da Aldo Novarese, riconosciuto tra i migliori type designer italiani al mondo.
L'amicizia e la stima tra i protagonisti di queste due realtà creative si traduce in un rapporto privilegiato nel tempo: dal 1969 il catalogo caratteri e grafica R41 si arricchisce sempre più di prodotti firmati Nebiolo - Recta, Estro, Elite, Bodoni, Egizio, cornici e grafiche, per citarne alcuni- per poi giungere ad assicurarsi le creazioni più sperimentali dei primi anni '70 - Metropol, Forma, Dattilo- pensati proprio per la crescente realtà pubblicitaria e quindi perfetti per la distribuzione massiva in trasferibile. Alfabeti nati per il piombo, per utenti "professionali", che Reber mette a disposizione di tutti grazie al trasferibile: ogni famiglia di caratteri è descritta per facilitarne la scelta consapevole, mentre per gli accostamenti la classificazione di Aldo Novarese risulta perfetta ed è presto integrata in catalogo portandola a conoscenza di tutti, non solo degli “addetti ai lavori”.
Aldo Novarese, pensionatosi nei primi anni '70, resta a fianco della realtà Reber - questo per tutta la durata della sua vita- progettando per essa marchi, cataloghi, pubblicità e naturlalmente..caratteri. Sono di questo periodo gli alfabeti Stadio, Center, Divulga ed Equator.
La qualità e l'eccellenza della sua offerta grafica, unita ad un proprio sistema tecnico trasferibile, alla invenzione di un formato in tutto differente dalla concorrenza, ed ad un sistema espositivo brevettato, permette a Reber una rapida crescita nel mercato italiano ed internazionale, portando la società a contare su una quarantina di dipendenti già a fine anni 70, decine di marchi e prodotti di successo legati al trasferibile (T3, Coloreber, Adexplan etc), allo sviluppo di prodotti complementari e per la geodesia realizzati dallo spin off Ober S.p.a - ed a più di 25.000.000 di fogli venduti ad oggi nel mondo.
Negli anni '90, il mercato del trasferibile cambia rapidamente: il computer prosegue la definitiva democraticizzazione della grafica: Reber continua ad investire nel suo progetto grafico avvalendosi della costante collaborazione di importanti type designers internazionali tra i quali James Clough e naturalmente Aldo Novarese il quale in questi anni disegna per Reber ancora una decina di alfabeti, molti dei quali ad oggi inediti. Parallelamente a questo progetto viene rilanciato il marchio Very Color, rivolto al mondo del DIY - concepito già nei primi anni '70 come linea per i trasferibili destinati alla pubblicità- ed un nuovo sistema stencil trasferibile - applicabile su ogni superficie compreso vetro e stoffa- dedicato al mondo della decorazione e modellismo.